Dal panottismo securitario al capitalismo sorvegliante, dagli occhi diffusi alle pratiche di geolocalizzazione e tagging, le evoluzioni delle società del controllo evidenziano un carattere sempre più multiforme, pervasivo, insinuante, liquido -nella definizione proposta da Bauman- in una progressiva erosione della distinzione primigenia tra controllori e controllati. Facendo convergere prospettive di interrogazione provenienti dagli studi visuali e sui media con quelle storico-filosofiche e sociologiche, Geografie del controllo nella scena audiovisiva contemporanea ci accompagna in un percorso che muove dalle pratiche espositive al documentario, dalla narrazione cinematografica alla serialità televisiva, dal mainstream al cinema d'essai per monitorare la ricorsività delle forme e il loro metamorfizzarsi nello scenario audiovisivo contemporaneo sospeso tra la svolta dell'11 settembre 2001 e l'irruzione della pandemia da Covid 19.