«Quella di Million Dollar Baby - ha detto Clint Eastwood parlando del suo film - è una gran bella storia d'amore, la storia di un padre rifiutato dalla figlia che dirotta il suo affetto su una ragazza che elegge a sua nuova figlia, fortemente ricambiato da lei». Una storia di affinità elettive, di persone che si cercano, si trovano e insieme formano una famiglia andando oltre le forme e i legami di sangue. Una storia di rude tenerezza che si scontra con un destino tragico e beffardo e che costringe l'amore, per rimanere tale, a sconfinare nella morte. Ma Million Dollar Baby è anche altro, una storia di riscatto sociale ardentemente voluto che passa per le vie di uno sport duro e faticoso come il pugilato. Una storia di dedizione e sacrifici, di forza di volontà e di fiducia, dove Clint Eastwood esibisce tutte le proprie rughe in un viso arcigno che fa da schermo a un'affettività repressa, maltrattata, e Hilary Swank commuove a ogni inquadratura con il suo sorriso malinconico e gli occhi tristi. Senza dimenticare la boxe, perché il film racconta di ring, palestre, pugni, e della magia di un sogno che, come dice Morgan Freeman, «nessuno vede tranne te».