La Filosofia sta affrontando in modo approfondito, soprattutto a partire dall'opera di Deleuze, lo studio del cinema e delle opere audiovisive, che rappresentano ormai la modalità espressiva e comunicativa che più pervade la contemporaneità. Il volume prende in esame alcune tematiche che connettono opere cinematografiche e pensiero filosofico, tra cui questioni di carattere "ontologico" relative alla duplice natura del cinema, quella di essere allo stesso tempo riproduzione e interpretazione del reale, verità e illusione, realtà e immaginazione. Le differenti visioni filosofiche del tempo sono poste in relazione con l'idea del cinema come arte del tempo o, per usare le parole di Andrej Tarkovskij, come scultura del tempo, mentre il cinema biografico traduce l'idea filosofica di biografia teorizzata da Ricoeur come possibilità di cogliere l'unità narrativa della vita sotto forma di racconto. Il rapporto tra cinema e storia è analizzato in particolare attraverso i film sul Risorgimento e i biopics su Napoleone. Le riflessioni proposte dall'autore evidenziano nelle opere cinematografiche il rapporto tra immagine e pensiero, tra corpo e mente, tra visibile e invisisibile.