Il libro racconta, film dopo film, le apparizioni dei personaggi interpretati da Lino Banfi dal 1960 al 1987. Passando da opere semisconosciute e quasi dimenticate a cult assoluti, l'autore investiga le caratteristiche dell'homo inhabilis banfiano: quel particolare tipo comico che si presenta con le fattezze dell'attore di Andria e nel cui DNA sono inscritti i geni del superuomo che vuole compiere il proprio destino, ma anche dell'inetto che non sa dare seguito alla visione. Come Sisifo, il personaggio banfiota ogni volta deve ricominciare, perché i suoi sforzi si vanificano contro un muro invalicabile. È questo il destino ultimo di buona parte dei suoi personaggi maggiori che, come Edipo, devono scontare quanto il fato ha stabilito e predetto per loro fin dalla nascita, ossia di essere dei pasticcioni, biliosi e pure sfortunati.