"La grammatica e le stelle" va letto non soltanto come una sincera e generosa testimonianza delle passioni e delle preferenze di uno studioso di cinema, ma soprattutto come la riflessione intorno ad un'attività scientifica ultradecennale qui riesaminata per verificare la bontà e la tenuta di metodo di lavoro personalissimo. In un'ideale ed auspicata opera omnia, questo libro costituirebbe, in deroga ad ogni criterio cronologico, una indispensabile introduzione a tutte le precedenti pubblicazioni proprio per la sua caratteristiche di guida, di fucina di pensiero, di utilissima "cassetta d'attrezzi" per chiunque s'interessi di cinema inteso come spettacolo e come arte.