Quando nel 1895 Henryk Sienkiewicz cominciava a pubblicare a puntate il suo nuovo romanzo, ambientato nell'antica Roma ai tempi di Nerone, nessuno, neppure lo stesso autore, avrebbe potuto prevedere il vertiginoso successo planetario del Quo vadis? Tradotto in pochi anni in 31 lingue, venduto in milioni di copie, il romanzo avrebbe trasformato Sienkiewicz nello scrittore più letto nel mondo all'inizio del Novecento e gli avrebbe fruttato il premio Nobel per la letteratura nel 1905. Ben presto il suo successo avrebbe scavalcato i confini della letteratura, sboccando in innumerevoli adattamenti teatrali, musicali e perfino spettacoli di circo, ma soprattutto diventando l'ispirazione per la nascente arte cinematografica: infatti Quo vadis? di Enrico Guazzoni del 1912 divenne il primo colossal storico della storia del cinema, seguito da un altro grande film muto del 1924 di D'Annunzio e Jacoby e più tardi dal Quo vadis di Mervin LeRoy del 1951, che avrebbe lanciato la moda per il genere "peplum" negli anni Cinquanta: il film hollywoodiano sì, ma girato interamente a Cinecittà, in Italia. E infatti proprio in Italia il fenomeno della "quovadisomania" assunse la dimensione maggiore.