L'autore di folgoranti documentari che raccontano gli uomini e la loro lotta con le strutture sociali ma anche il creatore di struggenti personaggi femminili, il regista dell'inquietudine morale e delle domande filosofiche, l'entomologo dei sentimenti: qual è il vero volto di Krzysztof Kieslowski? Il regista polacco, scomparso a 54 anni, ha forgiato un cinema che contiene tutti questi volti e ha influenzato tanto la scrittura quanto l'immagine dei film a venire di cineasti di tutto il mondo. Stanley Kubrick diceva del suo Decalogo che era la cosa migliore che avesse visto in tanti anni e che gli sarebbe piaciuto averlo realizzato lui stesso. In questo libro, a vent'anni dalla scomparsa, Kieslowski viene raccontato da chi gli è stato vicino, come l'attore e regista Jerzy Stuhr, la regista Agnieszka Holland, il regista Krzysztof Zanussi, ma anche da chi non l'ha conosciuto che attraverso i suoi film come Tomasz Wasilewski. Nel libro, pubblicato per la prima volta, anche il bellissimo Discorso di accettazione del Sonning Prize, prestigioso riconoscimento danese ottenuto nel 1994, e andato a protagonisti della cultura del calibro di Hannah Arendt, Karl Popper e Michael Haneke.