Antonio de Curtis, Totò nell'arte e nella vita, è stato il più grande attore comico del cinema e del teatro italiani. L'unico la cui prodigiosa capacità di suscitare la risata ha superato indenne l'usura del tempo. La forza anarchica di Totò, la sua faccia terremotata, i suoi straordinari giochi linguistici scardinavano logiche e ipocrisie dell'Italia che gli era contemporanea, gli anni dai Venti ai Sessanta del Novecento, e sono ancora qui a far piazza pulita di ogni falso rigore e di ogni luogo comune. Punto d'arrivo di molti anni di ricerche, scritto con la mano sicura e leggera che solo la lunga consuetudine con l'oggetto del proprio studio consente, questo libro si propone come ricognizione definitiva intorno al personaggio Totò. Una biografia artistica in cui vita e opere s'illuminano a vicenda, raccontando la storia dell'uomo e provando a spiegare il miracolo di un comico assoluto. Un artista popolare e al contempo profondamente complesso, legato alla tradizione e alle avanguardie ma mai troppo all'una o alle altre. La cui molla segreta fu il tentativo di riscattare un'infanzia umiliata, in una rimozione di complessi e di dolori che lo hanno sdoppiato e smarrito; che dovette fronteggiare l'avidità scervellata dell'Industria, le resistenze della critica e un paio di micidiali dardi dell'avversa fortuna. Ma che sul palco e sul set sapeva sempre far scattare qualcosa di vero e di eversivo, con una maschera inconfondibile che riuscì a trionfare sui cambiamenti epocali di cinquant'anni di storia della cultura e della società italiane.