Se, fra i 137 film diretti da John Ford nella sua lunghissima carriera, "Sentieri selvaggi" può essere considerato senza dubbio il più importante, è perché non possiede lo statuto incontestato di classico di "Ombre rosse", la nettezza morale di "Furore" o il rigore stilistico di "Sfida infernale". Sono stati proprio i suoi supposti difetti formali e le sue zone d'ombra sul piano etico-politico a far sì che fosse questa l'opera di Ford che più di ogni altra ha suscitato e continua a suscitare dibattito, oggi anche di più di quando uscì in sala, nel 1956. Il libro mostra quanto è complesso e spiazzante "Sentieri selvaggi" e perché ci dice ancora molte cose interessanti sull'America.