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| 16/05/2024
A chi basta la realtà?

Francesca Diotallevi torna in libreria con un nuovo romanzo, L'ultimo mago, ispirato alla figura di Gustavo Rol e noi la intervistiamo a PDE Social Club.

di Cristina Resa

«Delle vite degli altri ci sfugge sempre l'essenziale»: intorno a questo pensiero, così semplice ma tagliente, si costruisce non solo L'ultimo mago, il nuovo romanzo di Francesca Diotallevi pubblicato da Neri Pozza, ma in realtà un po' il suo stesso modo di raccontare le vite degli altri, farle sue.

Diotallevi, che sarà nostra ospite a #PDESocialClub giovedì 23 maggio, come sempre in streaming alle ore 18.00, ha la capacità di andare a fondo a tutta una serie di personaggi apparentemente molto diversi e dare loro forma non solo sulla pagina, ma anche al di fuori. Lo fa con figure sia immaginarie che realmente esistite, a volte combinando realtà e finzione in modo che l’una dia forza all'altra. Lo ha fatto, un esempio su tutti, in Dai tuoi occhi solamente con Vivian Maier, nel tentativo di ricostruire la vicenda umana della fotografa, amplificare l'inquadratura dei suoi scatti. Non per capire chi fosse realmente la persona, forse, ma per arrivare all'essenziale del personaggio, reimmaginare la sua storia in potenza. In questo senso, le vite degli altri per Francesca Diotallevi sembrano sempre un'occasione. Per cosa?

Per raccontare storie, naturalmente. Che è proprio quello che desidera fare più di ogni altra cosa il protagonista di L'ultimo mago, Antonio Giacosa, detto Nino: «Se non fosse riuscito a scrivere, se non avesse trovato una storia da raccontare, sarebbe stato tutto inutile». Aspirante sceneggiatore, veterano di guerra che ha passato diverso tempo in prigionia, giocatore d'azzardo, Nino è un uomo spezzato, solitario, perso nei suoi rimpianti per aver allontanato anni prima la donna che amava, Miriam. Dopo tredici anni e un periodo passato a Roma, cercando la grande occasione a Cinecittà per entrare nel mondo del cinema, Nino torna nella sua città natale, una Torino nebbiosa ed esoterica le cui ombre, più che misteri, nascondono ricordi e cose perdute. Qui Nino incontrerà di nuovo Miriam, diventata una signora della borghesia dopo il matrimonio con l'amico comune Giorgio, e dalla donna verrà introdotto, quasi per caso, al salotto di Gustavo Rol e ai suoi “esperimenti”.

Ma chi è Rol? È la domanda che sembra farsi in queste pagine anche Diotallevi. Un sensitivo, un prestigiatore, un mentalista, un mago? Per molte persone un ciarlatano, per altre un santo. Nella realtà Gustavo Rol, personalità nota e influente nella Torino bene, grande amico di Federico Fellini, tanto riecheggiare, in qualche modo, in Giulietta degli spiriti, rifiutava tutte queste etichette e di sé diceva «sono come una grondaia, che raccoglie l’acqua che stilla dal tetto e la dona a chi ne ha bisogno». Nella finzione letteraria, per Nino rappresenta un’opportunità. Scettico e attento ad ogni dettaglio, sa che addentrandosi nel mistero di Rol, magari svelandolo, potrebbe forse trovare quella grande storia che desidera tanto raccontare.

L'ultimo mago è un romanzo che si nutre di suggestioni, scritto con una lingua elegante e un po' crepuscolare e uno stile che, forse sottotesto, attinge al gotico – non a caso Diotallevi nel 2013 aveva esordito proprio con un romanzo gotico alla Henry James, Le stanze buie, da poco ripubblicato da Neri Pozza – e si lascia ispirare e influenzare dalla sua ambientazione così presente e caratterizzante. Torino permea le pagine di Diotallevi, che traccia quasi una topografia di una città che, di questa storia, è sia teatro che presenza costante. Nei suoi spazi nebbiosi si muovono Rol e Nino, due personaggi agli antipodi che però finiscono per essere l'uno lo specchio dell'altro, soprattutto quando Diotallevi suggerisce un parallelo tra scrittura e illusione, narrazione e magia. Come si legge nel romanzo, «un vero scrittore non nega mai l'esistenza della magia: ne conosce il valore. Provi a togliere la magia da qualcosa di scritto e avra? solo un mucchio di povere parole sopra a un foglio», come se anche raccontare storie rispondesse a quell'innato bisogno di magia che ognuno di noi porta con sé. D'altronde, come scrive sempre Diotallevi, «a chi basta la realtà?». Il patto tra il pubblico e il mago e quello tra chi legge e chi scrive è simile: si sceglie di credere all'illusione, di renderla reale, perché se no il trucco, se poi davvero è solo un trucco, non funziona. L’ultimo mago, invece, tra ombre, nebbia e spettri, tra echi di passati e fantasmi di futuri mai vissuti, ci conduce in un mondo dove quella magia – che poi è una magia letteraria – è presente, tangibile, essenziale.

Di questo e altro parleremo con l'autrice del romanzo, Francesca Diotallevi ai microfoni di #PDESocialClub, giovedì 23 febbraio alle ore 18, in streaming sulla pagina Facebook di PDE, di Neri Pozza e delle tante librerie indipendenti di #PDESocialClub che condivideranno l'evento. L'incontro si potrà seguire anche sulla homepage del nostro sito, sul nostro canale YouTube e su LinkedIn.

Redazione INDIE