di Luca Bonifacio
«Perché ricordiamo il passato e non il futuro? Siamo noi a esistere nel tempo o il tempo esiste in noi? Cosa significa davvero che il tempo ?scorre??». Sono domande semplici, ma che al solo pensiero viene il mal di testa alla maggior parte di noi. Chi invece non si è posto il problema di pensarle, tentando di dar loro una risposta nel saggio L'ordine del tempo, è stato Carlo Rovelli, fisico teorico di caratura mondiale.
Con i suoi libri, Carlo Rovelli ci ha permesso di comprendere concetti astrusi legati alla fisica teorica, raccontandola nel modo più perspicuo e intrigante possibile, quasi diventassimo i detective - oltre che i protagonisti - di un giallo d'autore. Attraverso importanti saggi editi da Adelphi come Sette brevi lezioni di fisica, Helgoland, Relatività generale, e Buchi Bianchi. Dentro l’orizzonte (quest'ultimo raccontato ai microfoni di PDESocialClub in un'intervista con Bruno Arpaia), Rovelli ci ha sempre fatto dono del suo profondo sapere scientifico, unendolo peraltro a un gusto fine per la cultura.
Ne L'ordine del tempo, ad esempio, le Odi di Orazio fanno da sfondo alla storia passata e attuale della fisica teorica, delle sue scoperte, e dei suoi errori, diventando il principio di un viaggio a più dimensioni e velocità, dove le arti e le scienze, ma soprattutto gli esempi di vita quotidiana, si confondono nella chiarissima voce del professore mentre indaga un mistero di cui tutti noi facciamo parte: il tempo. Rovelli ci ha insegnato così che il tempo non è una questione di regolarità, di schemi e di misure, ma il frutto di visioni e percezioni sfocate, paventandoci inoltre la possibilità di un mondo estremo, inquietante e stupefacente: un mondo senza tempo. L'umiltà e la grandezza del professore consistono proprio nel mostrare - e nel dimostrare - a chi non ne sa nulla dove si possa arrivare con il bagaglio teorico attuale, e dove risiedano sia i buchi neri di queste indagini, sia i pregiudizi che da sempre le condizionano.
Letteratura, cultura e scienza si confondono, come detto, nei testi di Carlo Rovelli, ma ancora non avevamo avuto il piacere - e forse nemmeno immaginato - di vedere le sue teorie adattate sul grande schermo. A regalarci questa opportunità è niente meno che Liliana Cavani, una delle registe e sceneggiatrici italiane più importanti della settima arte.
Liliana Cavani ha infatti diretto film dallo spessore culturale di assoluto rilievo, tanto per stile quanto per tematiche, tanto per scrittura ex novo quanto per reinterpretazione di testi famosissimi. Basti pensare a pellicole come Al di là del bene e del male, tratto dall'omonima opera di Friedrich Nietzsche, nonché dalle battute finali della vita del filosofo tedesco; o La pelle, dove violenza, scabrosità e fascismo si intrecciano nella vita e nella Napoli di Curzio Malaparte; ma soprattutto Il portiere di notte, la cui indagine del rapporto tra vittima e carnefice, sesso e potere, ha dato materia di studio a postmodernisti e non solo da cinquant'anni a questa parte.
E allora, L'ordine del tempo, diretto proprio da Liliana Cavani e scritto a due mani con Paolo Costella, è una libera reinterpretazione dell'omonimo saggio del professor Rovelli, le cui teorie sul tempo diventano il principio del what if che regge il film: cosa accadrebbe se scoprissimo che il mondo finirà tra poche ore? Cambierebbe il modo in cui percepiamo, adesso, il tempo? Cambierebbe, ora, la nostra vita? A rispondere a queste domande e a viverne le conseguenze sarà un gruppo di amici che, minacciato dalla caduta di un asteroide interstellare, si ritrova come ogni anno in una villa sul mare a Sabaudia. Ed è un gruppo interpretato da un cast d'eccezione: Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Ksenia Rappoport, Richard Sammel, Valentina Cervi, Fabrizio Rongione, Francesca Inaudi, Angeliqa Devi, Mariana Tamayo, Alida Baldari Calabria, Angela Molina.
L'occasione come detto è d'oro. Non solo perché Liliana Cavani presenterà il suo nuovo film - a vent'anni dalla sua ultima prova dietro la cinepresa con Il gioco di Ripley - per la 80a edizione della Mostra Internazionale d'arte cinematografica della Biennale di Venezia, ma perché proprio al Lido le verrà conferito uno dei premi più prestigiosi del settore: il Leone d'oro alla carriera.
Il film verrà presentato fuori concorso il 30 agosto a Venezia per la serata d'apertura della kermesse, ma sarà visibile in tutte le sale a partire dal 31 agosto. Nell'attesa, noi ci rimettiamo a leggere il saggio di Rovelli per rinfrescarci un po' le idee su questo mistero che riguarda tutti noi e che chiamiamo ?tempo?.
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In copertina, una scena del film “L’ordine del tempo” © VISION DISTRIBUTION