Giovedì 7 aprile alle 18.00 #PDESocialClub ospiterà Crocifisso Dentello e il suo nuovo romanzo, Tuamore, edito da La nave di Teseo come i suoi libri precedenti Finché dura la colpa e La vita sconosciuta.
Per raccontare quanto profondo, intenso e distruttivo possa essere l'amore di una madre, di quella madre, quanto devastante e spietato l'effetto della malattia, quella malattia, Crocifisso Dentello opera questa volta per sottrazione. «Qui dentro c'è tutto l'amore che mi hai donato e quello che mi hai insegnato a restituirti», scrive. La lingua si fa scarna, asciutta, silicea, per lasciare il campo ai fatti e ai sentimenti che ne derivano. Sentimenti primari quelli che agitano i due protagonisti assoluti: Melina, primo motore della vita di famiglia, e suo figlio Crocifisso, che Melina ci racconta in vita e in morte: l'amore, la devozione, l'umiliazione, la consapevolezza della propria incapacità di adattarsi alla vita, la rabbia, l'orgoglio, così come primarie sono le manifestazioni della concreta realtà determinata e disegnata prima dalla miseria e poi dal cancro, fino alla creaturalità delle manifestazioni corporee. Sintetici e diretti gli uni come le seconde e come la parola tuamore che il protagonista Crocifisso concepisce unendo amore e tumore in un unico, decisivo neologismo.
Attorno al corpo a corpo tra madre e figlio, le figure del padre, dei fratelli, di nonni e zii, l'Italia degli anni Settanta, la Brianza degli anni Ottanta, la Milano di oggi, luoghi diafani, senza fascino e senza calore, senza uno stile, corrispettivo visivo e topologico di vite di fatica e di scarsi o nulli piaceri. Appartamenti e stanze senza grazia che non sia l'ossessiva pulizia, scopo totalizzante di donne che alla casa e alla famiglia hanno dedicato tutta intera la vita. E quando queste stesse donne, la stessa Melina, di casa escono, costrette dal bisogno di integrare i magri stipendi operai dei mariti, è per andare a lustrare altre case, quelle di signore borghesi prive di sguardo e di rispetto.
A differenza di tutte le altre, però, Melina impone la sua personalità esplosiva e indomita ovunque si trovi, in casa, in famiglia, al lavoro, sui tram o nei corridoi avvilenti di ospedali e ambulatori. Attacca bottone con tutti, litiga furiosamente se ne è il caso, fa scherzi spesso atroci e non le manda a dire a nessuno. Non le manda a dire neppure al povero Crocifisso, che giovane prima e uomo fatto poi, continua a vivere in famiglia, non lavora, legge tutto il tempo e manifesta con tutto se stesso un'inadeguatezza alla vita che è l'esatto opposto della detonante presenza materna.
Eppure, nonostante le reprimende, le battutacce, gli aneddoti imbarazzanti raccontati a chiunque le venga a tiro, nonostante la violenza che Melina mette in tutte le sue manifestazioni, Melina non è il carnefice che potremmo concludere sia. Perlomeno non lo è per il personaggio Crocifisso, che da Melina si difende pure, mentendo e dissimulando, ma che da Melina dipende e dipenderà per tutta la vita, che Melina finisce per accudire nella fase estrema della malattia. E sono le pagine più tremende e dolci di un libro che di tremendo ha molto e la cui dolcezza è un dono segreto quanto prezioso.
Di tutto questo ci parlerà lo stesso Crocifisso Dentello, nel corso della nostra conversazione di giovedì a#PDESocialClub, sulle pagine Facebook di PDE, di La nave di Teseo e tutte le librerie che decideranno di condividere l'appuntamento. L'incontro si potrà seguire anche sulla homepage del nostro sito e sul nostro canale YouTube.