Dopo la presentazione in anteprima al Toronto International Film Festival, Il colibrì continua a volare. Il film di Francesca Archibugi tratto dal libro di Sandro Veronesi pubblicato da La nave di Teseo, che nel 2020 ha vinto il Premio Strega,apre la Festa del Cinema di Roma, dove verrà proiettato in anteprima, per poi arrivare in tutte le sale italiane dal 14 ottobre.
«Ho amato moltissimo il libro di Sandro Veronesi, volevo essergli fedele e al tempo stesso usarlo come materiale personale, perché così lo sentivo» dice la regista Francesca Archibugi. «Il libro è avventuroso sul piano stilistico, e con gli sceneggiatori Laura Paolucci e Francesco Piccolo abbiamo voluto non solo assecondare l'avventura, ma rilanciare. Un unico flusso di avvenimenti su piani sfalsati, come quando si racconta una vita, con episodi che vengono a galla apparentemente alla rinfusa, ma invece sono legati da fili interni, a volte inconsapevoli».
Il romanzo, infatti, presenta una struttura insolita, che alterna, alle parti narrative, lettere, email, messaggi WhatsApp. Archibugi ha dunque scelto di trasformare in immagini sospese questi frammenti di ricordi che punteggiano un romanzo fatto di salti temporali, in un racconto «unificato nel tempo» che, a detta della regista, «ha avuto bisogno di una grande cura nell'agganciare un frammento all'altro, attraverso gli attacchi di montaggio di Esmeralda Calabria, e non solo sul piano narrativo, ma forse ancora di piu? sul piano visivo».
«Il mondo intorno, le case, le strade, le immagini, la luce e le stagioni che si susseguivano, dovevano avvolgere i personaggi come un mantello per il viaggio» racconta la regista.
Si tratta di una storia costruita intorno ai suoi personaggi. In primis, il protagonista Marco Carrera, che, di fatto, incarna il colibrì del titolo: un uomo come tanti, un oculista con una vita abbastanza ordinaria, se non fosse per alcune coincidenze fatali che lo hanno portato, più di altri, ad affrontare la perdita e il lutto, come la morte dei genitori, il suicidio della sorella Irene, la scomparsa di una figlia e un matrimonio infelice.
Per interpretare Carrera, Francesca Archibugi ha scelto Pierfrancesco Favino, ma nel cast troviamo altri volti noti del cinema italiano, come Nanni Moretti, nel ruolo dello psicoanalista Carradori e Kasia Smutniak, in quello di Marina Molitor, moglie di Carrera.
A completare il ricco cast: Berenice Bejo, nel ruolo di Luisa Lattes, il grande amore di Marco Carrera; Laura Morante e Sergio Albelli saranno i genitori di Marco; Fotinì Peluso e Alessandro Tedeschi vestiranno i panni della sorella Irene e del fratello Giacomo; Benedetta Porcaroli sarà invece Adele, la figlia di Carrera. Infine, Massimo Ceccherini interpreterà ?l'Innominabile? Duccio.
«La scelta principale di regia, per una storia così fortemente radicata nei personaggi, è stata quella degli attori che dovevano incarnarli. Grandi e piccoli ruoli. Ognuno, primo fra tutti Marco Carrera, ha dovuto portare su di sé l'onere del racconto».
Il colibrì aprirà oggi 13 ottobre la Festa del Cinema di Roma e sarà nelle sale da domani 14 ottobre, mentre il romanzo vi aspetta, naturalmente, in tutte le librerie, edito da La nave di Teseo.