In biologia, l'entusiasmo per il concetto di informazione si estende ben oltre i domini più ovvi, come lo studio della percezione, della cognizione o del linguaggio. «Codice» genetico, «segnali» molecolari, «informazione» posizionale nello sviluppo e così via, fino alla visione di Maynard Smith e Szathmáry, per i quali le principali transizioni evolutive dipendono dall'espansione della quantità e dell'accuratezza con cui l'informazione è trasmessa fra le generazioni: non vi è ambito della biologia moderna che non sia permeato dalla teoria dell'informazione. Come mai questa descrizione è così diffusa, e perché funziona? La tesi di questo libro è la seguente: il legame tra informazione e biologia è profondo, sicché l'esistenza, il funzionamento e l'evoluzione dei viventi sono investigabili considerando non solo genotipo e fenotipo, ma anche l'infotipo, ovvero il complesso delle informazioni ricavate, trasportate, elaborate e trasmesse da un organismo.