Di Guido Gozzano si conoscono i luoghi di soggiorno nel suo Canavese a Ceresole Reale, a Viù, a Ronco, in Liguria, ma soprattutto nella sua villa ad Agliè, "quel dolce paese che non dico", oggi diventata il museo "Villa Meleto"; si studiano e si leggono i resoconti del suo viaggio "verso la cuna del mondo", l'India, come le giornate vissute a Torino "Un po' vecchiotta, provinciale, fresca / tuttavia d'un tal garbo parigino...", ma pochi conoscono la sua villeggiatura in Valle d'Aosta, a Fiéry il "nido d'aquila" in Val d'Ayas. L'autrice, appassionata di Gozzano e di turismo d'antan, ci conduce con "La montagna guaritrice" sulle orme del poeta in Valle d'Aosta, senza dimenticare il Canavese, e ci svela un Gozzano che incide un'anta dell'albergo Bellevue con suoi versi ed un autoritratto, preziosa testimonianza di un poeta malinconico, ma anche un po' monello. Sono i giorni del "mal sottile", della speranza e del distacco ironico che ne ha contraddistinto la breve vita, conclusasi a soli 32 anni nel suo appartamento di Torino. Un Gozzano quasi inedito, da scoprire anche nel suo amore per la montagna.