È fatale che nel nostro Paese le nebbie di fatti oscuri che ne hanno cambiato la storia quasi mai approdino a una visione nitida, se non cristallina, del proprio tempo. A fronte di questa coscienza collettiva che annaspa, ecco il racconto fedele, interrotto talvolta da giorni e settimane di silenzio, di Marisa Volpi che annota incontri, letture, cose viste e concerti ascoltati; che tenta di dare uno spazio di comprensione ai fatti della propria vita, il rapporto con la madre, col fratello, col marito; le amicizie e le persone che invecchiano, gli oggetti della casa, i viaggi e le malinconie di chi si vede sempre un po' straniero in questo mondo. Così la trasparenza del vetro si rivela, en reverse, uno specchio opaco, dove l'autrice, fra ombre e inquiete rappresentazioni, trattiene dalla disgregazione molecolare del ricordo i cristalli di sabbia che cadendo lungo l'imbuto della clessidra ritmano il tempo della maturità interiore.