Un viaggio interiore e autobiografico solcando la realtà senza infingimenti, veli o mani che occultano, fra avventure, delusioni, abissi, speranze ardenti nella "gioia che aveva sempre preteso che fosse la vita". Una critica lucida e disperata della nostra società civilizzata, conformista, permissiva, alludente, ma occhiuta e rigida custode dell'ordine, sfavillante ma tetramente mercificata, un anestetico che avvolge. Un sogno, un desiderio insaziabile di un luogo "altro", come un gabbiano sempre errante o una farfalla leggiadra e impalpabile ma di ali instancabili.