Il libro sviluppa quella parte di vita meno nota di Casanova, partendo proprio da dove si interrompe quasi bruscamente l'Histoire de ma vie, cioè dal 1774, vale a dire dal ritorno di Giacomo a Venezia, dopo 18 anni di esilio in seguito alla sua fuga dai Piombi. Graziato dagli Inquisitori, Casanova ritorna nella città tanto amata nella speranza di poter finire felicemente i suoi giorni. Ma dopo qualche anno, a seguito di un incidente col nobile Gian Carlo Grimani e soprattutto in di un libello contro tutta la nobiltà di Venezia, dove si dichiara figlio di Michele Grimani, Casanova, abbandonato da tutti gli amici, è nuovamente costretto a lasciare la città e questa volta per sempre. Boccardi propone una veloce corsa degli ultimi 24 anni di vita di Casanova, prima a Vienna, poi come bibliotecario nel Castello di Dux in Boemia, dove scriverà l'Histoire, dove con profondo dolore vivrà la fine della sua Repubblica e dove il 4 giugno 1798 morirà. Nella vivace cronaca che Boccardi ricostruisce attraverso le innumerevoli lettere conservate da Giacomo e i molti appunti, la sua figura appare al lettore in tutta la complessità di seduttore, avventuriero, giocatore, truffatore, scrittore.