L'Autore, con encomiabile, appassionata e puntuale ricerca su fonti documentali e orali, riporta alla luce un siciliano di Geraci Siculo - Vincenzo Cascio - divenuto, dopo l'8 settembre 1943, partigiano combattente per la Libertà, in un percorso personale che da comprensibili iniziali turbamenti lo porteranno presto ad una convinta adesione ad un forte e laico antifascismo. Ucciso dai nazisti nel 1944, ha ricevuto riconoscimenti e onori nella regione d'Italia, le Marche, ove comandò una formazione garibaldina ma, di fatto, dimenticato nella sua terra natia. Il libro, a tal proposito, eleva una giusta denuncia sulle ambiguità e sui silenzi della politica e della burocrazia non soltanto intorno alla vicenda del Tenente Vincenzo Cascio, ma anche dei tanti partigiani siciliani che si batterono per una Italia liberata dal nazifascismo e che per troppi anni sono rimasti nel totale oblio della memoria collettiva. Nella pregevole ricostruzione operata da Giuseppe Vetri, vengono rappresentate, con condivisibili argomentazioni politico-culturali, talune ragioni di tali dimenticanze, e averle sottolineate accresce il merito del lavoro (...) [Armando Sorrentino, ANPI Palermo]