Antonio Burgassi, classe 1913, fu richiamato per la guerra in Etiopia come geniere telegrafsta nel febbraio 1936, rimanendovi fno al marzo del 1938. In seguito prese parte alle campagne nei Balcani, riuscendo a tornare a casa solo nel settembre 1943. Il suo memoriale si di?onde ampiamente sul con?itto africano, descritto con dovizia di particolari che evidenziano la disperazione e le privazioni a cui fu sottoposto insieme ai suoi commilitoni, esimendosi del tutto da parole di protervia che si riscontrano nella pubblicistica di regime; emerge invece da questo scritto l'orgoglio del lavoro ben fatto e lo spirito di corpo, in ragione del fatto che la vita degli uni dipendeva dagli altri. Le campagne balcaniche sono trattate con delle brevi annotazioni, forse perché era svanita la sorpresa dei primi tempi, e la guerra poteva per paradosso apparire una condizione normale.