Questo "giornale di bordo" è l'autentico resoconto di un viaggio attraverso se stessi, dentro il mondo, al termine della notte. Il protagonista, nato nel cuore del Secondo conflitto mondiale, vive la sua infanzia e la sua giovinezza in un'Italia che, dopo la Guerra, si riorganizza velocemente e caoticamente, andando verso la liquidazione dei legami sociali, per inseguire la modernità tra elettrodomestici, automobili, televisori e follia schizofrenica. Dotato di una spiccata sensibilità, attraversa tutta questa "mutazione antropologica" alla ricerca, a tratti disperata, di una propria identità. Il suo viaggio è interessante, perché non solo dà conto della propria trasformazione interiore, ma della trasformazione del mondo e dei limiti dei terapeuti che incontra; egli entra in contatto con alcune tra le figure più significative della psicoanalisi freudiana e lacaniana, e accetta di ultimare il suo viaggio in compagnia di un terapeuta fenomenologicamente orientato.