Se la vita di Lev Trotskij non fosse stata stroncata anzitempo, egli avrebbe portato a termine la propria imponente biografia di Lenin, compagno di lotte e amico personale con il quale aveva condiviso i trionfi della rivoluzione bolscevica. Il volume, tuttavia, non si può considerare un incompiuto, perché copre, con dovizia di particolari, le vicende del rivoluzionario comunista fino al ventitreesimo anno d'età, tracciando con esemplare precisione le origini intellettuali e ideologiche del principale protagonista di una stagione politica che fece tremare il mondo. Rifuggendo ogni tentazione agiografica, vizio di forma dei regimi totalitari, Trotskij restituisce all'icona laica Lenin la dimensione umana di Vladimir Il'ic Ul'janov, accompagnando il lettore in un percorso intenso e drammatico, alla scoperta degli avvenimenti alla base di scelte e formulazioni teoriche che mutarono il volto della storia. È una demitizzazione che mantiene intatta la dirompenza della vicenda personale dell'uomo e delle sue idee, situandole, però, nel contesto del "possibile" e potenziandone dunque la carica sovversiva. All'insegna dell'onestà intellettuale che Trotskij pagò con la vita.