Il generale Paul Thiébault redasse un interessante resoconto degli avvenimenti della guerra portata dai Francesi nel Regno di Napoli. Poiché il suo scritto non era destinato alla pubblicazione (lo fece stampare la figlia a quasi cento anni di distanza dagli avvenimenti), confessò apertamente sia le stragi di civili (i 60.000 morti «oltre ai caduti in combattimento»), sia il disprezzo degli occupanti transalpini verso i collaborazionisti giacobini napolitani (tanto da disconoscerne subito la neonata Repubblica).