Taj as-Soltaneh (1884-1936), figlia del sovrano Naser ad-Din Shah Qajar, racconta attraverso le pagine del suo diario trent'anni di storia di un paese, l'Iran, che, a cavallo tra Otto e Novecento, passa dall'ordine tradizionale alle prime importanti riforme di modernizzazione. Il salto culturale e politico che investe la società si riflette anche su di lei, che abbandona il mondo chiuso dell'harem per aprirsi a quello intellettualmente e socialmente impegnato per il futuro di un nuovo Iran. Le Memorie di Taj as-Soltaneh - uniche nel loro genere - rivelano il pensiero di una delle prime femministe iraniane, una voce autentica che rivendica i diritti delle donne fra XIX e XX secolo, ma che, pur affascinata dalle mode e dai costumi occidentali, mantiene sempre un forte legame con la propria eredità culturale.