Il racconto autobiografico di Federica Siravo, A cuore aperto, è una di quelle storie che ti mettono faccia a faccia con del materiale incandescente, come è la morte di un padre amatissimo e il dolore immenso della figlia. Le pagine di Federica sono una registrazione, quasi minuto per minuto, di come si possa imparare, sia pure con fatica, a uscire dall'incubo della perdita ed entrare nella dimensione della nostalgia, che pure dolore è, ma più tenue, forse, e comunque diverso, come un fuoco che non brucia più, ma riscalda e dà conforto. Lentamente il dolore sfuma nel ricordo. C'è solo bisogno di tempo e di imparare a sostare nell'attesa che non è un tempo inutile ma "il tempo in cui ciò che deve compiersi è ancora un'idea e il nostro cuore è sospeso tra un qui e un altrove". (Andrea Koeller, L'arte dell'attesa)