Finalmente tradotta in Italia la straordinaria autobiografia di Ruth Sienkiewicz-Marcer. Nata nel 1950, Ruth non ha mai pronunciato una parola. Non ha mai potuto camminare, nutrirsi o pettinarsi da sola. Chiunque la conosca, imprigionata com'è in un corpo inerte, la considera priva di ogni capacità. Invece la mente di Ruth funziona perfettamente, ma nessuno intorno a lei se ne accorge. Steven Kaplan, un amico di Ruth, è il primo a rendersi conto che la donna comprende ogni cosa ma non ha strumenti per comunicare. Attraverso una tabella di comunicazione fedelmente riportata in frasi da Kaplan, Ruth sarà così in grado di raccontare gli anni della sua reclusione virtuale. Ora Ruth è libera di vivere una vita piena di senso e successi personali, tra cui quello di aver inventato un primordio di Comunicazione Aumentativa Alternativa, il sistema simbolico destinato nei decenni successivi a rivoluzionare la possibilità d'espressione di quanti soffrono deficit della comunicazione. «Alzo gli occhi per dire sì» cambierà per sempre lo sguardo del lettore sulle persone con gravi disabilità. La relazione e la comunicazione vanno al di là di qualsiasi barriera fisica o di mere parole pronunciate