Salvador Luria, premio Nobel per la medicina nel 1969, è stato una figura fondamentale per lo sviluppo delle scienze della vita del XX secolo: i suoi lavori sui batteri hanno gettato le basi per la nascita della genetica batterica e della virologia come discipline indipendenti. Costretto a lasciare l'Italia nel 1938 a seguito delle leggi razziali, Luria si trasferisce prima a Parigi e poi, con una fuga rocambolesca, negli Stati Uniti, dove rimodella il nostro modo di pensare alla biologia. Antifascista e pacifista convinto, protesta contro le armi nucleari e la guerra del Vietnam, scontrandosi in più di un'occasione con il clima di censura e repressione del maccartismo. Fare scienza, sosteneva, vuol dire contribuire allo sviluppo culturale, politico e morale dell'umanità.