"Mi chiamo Étienne e sono un alcolista...". Nel penitenziario in cui è impiegato, Étienne beve, perso "in una labile frontiera fra ordine e disordini". In contrasto con i superiori, è costretto alle dimissioni. Rapidamente, inizia a precipitare in una caduta senza fine. Si ritrova fra gli emarginati, sulla strada, inseguendo le sue sbornie in una deriva progressiva: Toulon, Marsiglia, Parigi... Pochi fumetti hanno trattato il tema dell'alcoolismo: "Amare stagioni" lo fa con una commistione di pudore e sincerità, ironia e commozione. Étienne Schréder arriva al fumetto professionistico dopo varie esperienze, compresi diversi anni come alcolista e clochard. Questo è il risultato di quindici anni di prove e di interrogativi sulle esigenze del fumetto autobiografico. Come scrive nella prefazione François Schuiten questa "pietra miliare della graphic novel autobiografica, nuova prova dell'efficacia del linguaggio fumettistico, è un viaggio dal quale si esce indubitabilmente un po' diversi".