"Un flusso dell'anima, scritto di getto, senza correzioni, qualche tempo dopo la morte di mia madre. In parte di ispirazione autobiografica, come tutti gli scritti di chi scrittore non è di professione, un tributo alla donna più bella e straordinaria che io abbia mai conosciuto, Anna, detta Ninetta, che era mia madre. E, attraverso la sua vita degli ultimi anni, crocifissa da una malattia che non perdona, che umilia il corpo e la mente, come l'Alzheimer, una casa, una città sorprendente, bellissima e spietata come Napoli, un popolo di donne, e l'uomo, impossibile, e presente, a volte, come una condanna, o un destino immutabile. Un racconto senza lacrime, che parla di lacrime, ma anche di risate improvvise e capricciose, come quelle dei bambini, con la grazia e la leggerezza di chi guarda al dolore con la dolcezza del perdono, e che regala emozione e gioia, e speranza nella vita, interrotto e condotto ogni tanto, dal canto della voce di Ninetta... e, mai saprò, come e perché è nato... unica verità, la necessità di raccontare. Grazie mamma." (Lina Sastri)