L'infanzia come «paradiso bugiardo», il padre quasi completamente assente e il complesso rapporto con la madre, il nonno illustre diplomatico e suo tutore, le case del cuore e quelle abitate per brevi periodi di tempo, le passeggere infatuazioni giovanili e l'amore per lo scrittore e compagno di vita Marcello Venturi, gli incontri e l'amicizia speciale con Beatrice Solinas Donghi, il rapporto con il presente e con le nuove tecnologie: sono questi alcuni temi affrontati da Camilla Salvago Raggi in Io mi basto, che propone cinque conversazioni inedite, registrate tra l'8 e il 10 gennaio 2020. La scrittrice, nata a Genova nel 1924 e venuta a mancare il 6 aprile 2022, traccia una sintesi della sua lunga vita, riflette sull'importanza che la letteratura ha sempre avuto per lei, dando un senso ai giorni e agli anni, parla della passione per la fotografia e racconta i viaggi che hanno segnato il suo cammino. Restano sullo sfondo alcuni periodi sui quali preferisce stendere un velo di silenzio: ma - tra ironia e malinconia - in queste pagine si confessa, non esitando a parlare del suo carattere contraddittorio e «bipolare», della sua incostanza, della gioia di stare da sola ma anche della noia che prova nell'isolamento, per concludere sul senso di estraneità che avverte in un mondo in cui non si riconosce più.