La breve vita di Luigia Bornaccini, una ragazza attraente, colta e anche un'abile musicista, è segnata da un destino insolitamente infelice. Quando credette di poter tornare a sorridere dopo un amore sfortunato, una lettera la condannò a una fine tragica a soli trentaquattro anni. Sulla sua morte ha pesato la responsabilità di un marito che, autorizzato dalla legge, esercitò la facoltà di decidere il destino della moglie per tutelare la sua reputazione e il suo onore. È una vicenda amara, che ancora una volta ci invita a riflettere sulla violenza di genere che continua a occupare la cronaca nera anche ai giorni nostri e che ci induce a chiederci quando sull'oscurantismo, sulla violenza e sull'ignoranza potrà trionfare il rispetto reciproco tra gli esseri umani.