Mai, nella storia del calcio tricolore, una famiglia è riuscita a lasciare un segno più profondo di quello inciso dai Maldini. Dal patriarca Cesare al figlio Paolo, passando per il giovane e promettente Daniel, il fil rouge (o meglio, rossonero) è sempre lo stesso: il Milan, di cui Cesare e Paolo sono stati gloriosi capitani, vincendo scudetti e Coppe dei campioni in epoche diverse, a distanza di quarant'anni l'uno dall'altro. I due si sono ritrovati sia a Milano, per un breve periodo nel 2001, che in Nazionale, quando dal 1996 al 1998 Cesare è stato commissario tecnico. Papà e figlio, certo, ma guai a parlare di raccomandazioni: anzi, "Cesarone" non ha mai voluto mettere il becco nelle vicende di Paolo, uno dei più grandi difensori nella storia del calcio. Non ce n'era bisogno. Questo è un racconto che parte da Trieste, luogo lontano nel tempo e nello spazio, e che arriva a Milano. In un'Italia che cambia continuamente e in cui i Maldini si sono ritagliati un ruolo unico, quello di leggenda assoluta, degno di una grande saga familiare.