"Le confessioni di Jean-Jacques Rousseau costituiscono un'autobiografia, anzi un «ritratto d'uomo, dipinto esattamente al naturale», ma anche un vivacissimo affresco storico di vita settecentesca e la narrazione di una straordinaria avventura spirituale. In questo capolavoro letterario di sconcertante modernità, l'autore si abbandona al ricordo e al sentimento, all'incantata rievocazione dell'infanzia e ai torbidi deliri dell'immaginazione, ai capricci della memoria e al pathos del rimpianto, analizzando con chirurgica precisione l'inquieto moto di una coscienza alla ricerca di se stessa."