Idolo dei giovani, genio militare, seduttore, politico spregiudicato, grande visionario, paragonato addirittura a Gesù Cristo... Pagina dopo pagina, il libro restituisce i mille volti di Napoleone, figlio della Corsica e dell'Illuminismo, che incarna le contraddizioni più estreme del suo tempo e sembra sfuggire a ogni giudizio definitivo, come avevano già capito i suoi contemporanei: Hegel, che assiste al suo ingresso trionfale a Berlino, dirà che ha visto «lo Spirito del mondo passare a cavallo», Beethoven arriverà a strappare la dedica dell'Eroica, che gli aveva rivolto pochi anni prima, Manzoni lascia «ai posteri l'ardua sentenza». Napoleone è tutto questo, ma ancor prima è un uomo la cui vita è stata scandita anche da una serie di fallimenti, quasi plasmata dal superamento degli stessi. Lungi dall'essere solo una mente razionale, si sentiva un giocattolo nelle mani di forze oscure. Da qui la sua attrazione per i fenomeni soprannaturali: credeva nei segni, nei presagi, nelle predizioni, in tutti i messaggi dell'invisibile, e da essi traeva la certezza del suo destino eccezionale. Con lo stile accattivante del romanziere e insieme il rigore dello studioso, Jean-Marie Rouart indaga l'uomo dietro al personaggio e ci spiega perché Bonaparte «illumina meglio di chiunque altro l'enigma del destino» e come, dall'idea di essere un prescelto, trasse il coraggio e la forza che lo portarono a creare un nuovo mondo.