Deng Xiaoping è stato l'inarrivabile marxista capace di migliorare la vita dei cinesi nell'ultimo scorcio del Novecento, gettando le basi perché il XXI secolo diventasse l'epoca di un nuovo mondo multipolare, ovvero capace di portare, nelle migliori intenzioni del socialismo, pace e prosperità a tutte le nazioni della Terra. Un gigante della politica, un uomo al contempo concreto e visionario, in grado di spalancare orizzonti nuovi, arditi e inaspettati, che ha aperto le porte di un tempo di cui lui solo aveva i precisi contorni. Un uomo silenzioso e modesto, poco appariscente, volutamente riservato: la sua lungimiranza e le sue realizzazioni lo proiettano nella storia. Eppure di sé ha sempre detto di essere semplicemente un marxista, capace tuttavia di attraversare l'intero Novecento vincendone contraddizioni, difficoltà e stravolgimenti, restando fedele alle sue idee, non certo intendendole come dogmi, ma come azione politica modernizzatrice con cui forgiare il futuro. Le critiche di alcuni comunisti occidentali, che nulla hanno costruito se non il pulpito che sovrasta le macerie dei loro fallimenti, sono inconsistenti di fronte alla sua capacità di mutare la Cina e indirizzarla, con le parole di Xi Jinping, verso una comunità umana dal futuro condiviso. Presentazione di Emilio Sabatino. Prefazione di Francesco Maringiò. Introduzione di Fabio Massimo Parenti. Postfazione di Massimiliano Ay.