Federico II, definito dai suoi contemporanei stupor mundi per la magnificenza estetica ed intellettuale di cui seppe circondarsi, a detta dei suoi detrattori utilizzava qualsiasi risorsa o espediente per la conquista del potere. L'Ordine del Tempio nel regno di Sicilia trovò in Federico II dapprima un atteggiamento d'indifferenza. L'imperatore cominciò a mostrare aperta ostilità nei loro confronti a partire dal 1227, con l'elezione a pontefice di Gregorio IX, che intendeva combattere l'egemonia del sovrano svevo nella penisola italiana. I Templari, schieratisi dalla parte del papato, divennero oggetto di rappresaglia anche in Terra Santa e i beni che possedevano nella provincia di Apulia, e che erano in contrasto con la legislazione sulla manomorta, furono confiscati.