Giuseppe Eugenio Luraghi è stato un protagonista del Novecento industriale italiano. Milanese, manager di convinzioni socialiste, ha occupato ruoli di grande responsabilità in molte importanti imprese (Pirelli, Sip, Iri-Finmeccanica, Lanerossi, Mondadori) ma il suo nome resta legato soprattutto all'Alfa Romeo e ai suoi successi, ai suoi modelli straordinari, alla faticosa strada per costruire un'industria automobilistica di Stato capace di competere con i potenti produttori privati e di creare sviluppo e occupazione. Luraghi ha vissuto esperienze drammatiche come la Guerra di Spagna e la Seconda guerra mondiale, ha combattuto battaglie solitarie per modernizzare un capitalismo oscuro e oligarchico, per difendere l'autonomia dell'impresa dalle intromissioni della politica, ed è stato un protagonista della cultura, capace di elaborare e divulgare la filosofia del progresso tecnologico come strumento per la liberazione dell'uomo. Mentre il nome Alfa Romeo evoca un passato tormentato e prestigioso e la sua fama percorre ancora le strade del mondo, Luraghi ci appare anche oggi come un uomo d'impresa che, con coerenza, lealtà e fermezza, ha contribuito all'affermazione industriale e alla rinascita del Paese.