"Mese di luglio, monte Falzarego. Sono seduta all'inizio di un sentiero che porta alle trincee scavate dai soldati della Grande Guerra e, davanti al panorama bellissimo di cime alpine possenti, la mia mente corre verso un ricordo." Un nome riaffiora, quello del prozio Giuseppe, morto a soli 21 anni nel primo conflitto mondiale. Così questi luoghi di vacanza assumono subito un diverso significato. Quella guerra lontana nel tempo, e nello spazio, se penso a Carpineto Romano, il paese da cui provengo, improvvisamente diventa vicina. Giuseppe è morto il 1° luglio 1915, 'sul campo di battaglia', diceva mia nonna. Ma quale campo? Quale battaglia? A queste domande ho tentato di dare una risposta, in memoria di Giuseppe e dei tanti come lui, contadini che avevano riposto la zappa per avere in cambio un fucile e un'uniforme e una destinazione al fronte, accanto ad altri giovani che parlavano dialetti diversi e che non si erano mai allontanati dal paese, e quel paese era il loro mondo.