Nel 1851, sulla via verso l'Esposizione Universale di Londra, Bettino Ricasoli affrontò un viaggio attraverso le più importanti regioni vinicole francesi. Le domande a cui il "Barone di ferro" cercava risposta dal Languedoc al Médoc, dal Bordolese alla Borgogna, erano quelle poste da una lunga schiera di intellettuali ed agronomi toscani, spesso in seno all'Accademia dei Georgofili, almeno dalla fine del Settecento: perché la produzione vinicola toscana era così decaduta? Perché i vini un tempo famosi e desiderati alle corti europee non trovavano più mercato al di fuori del Granducato? Perché i prezzi erano così alti rispetto alla qualità? Perché i vini toscani deperivano così presto? Corredato da un ampio saggio introduttivo, il prezioso diario di viaggio rappresenta il punto di arrivo dell'esperienza di Ricasoli e con essa di tante riflessioni sul settore vitivinicolo toscano, e allo stesso tempo il trampolino di lancio per una nuova stagione di sperimentazione in campo enologico, sia in relazione alle tecniche produttive, sia per quanto riguarda l'espansione verso nuovi mercati.