Il 16 aprile 1879 moriva Bernadette Soubirous. Chi era? La figlia di un mugnaio sfrattato, una pastorella, una testimone di un fatto sconvolgente, che la superò da ogni lato; una ragazza che decise di scomparire dopo i giorni delle apparizioni, facendosi suora, infermiera; e che ancora giovanissima si ammalò gravemente, di un male che la condusse alla morte. Molto è stato detto di lei, spesso mitizzandone la figura e la memoria; ma la verità, che è più bella di ogni mito, è adombrata con maestria in queste pagine, scritte ormai da quasi cinquant'anni, ma che restano le più decisive sul senso e il destino della piccola veggente di Lourdes e sulla profezia della Vergine della Grotta di Massabielle: pagine che, ora che il loro autore è da poco scomparso, si presentano come un vero e proprio capolavoro di indagine applicata alla teologia e alla spiritualità mariana. Dopo una lunghissima analisi, René Laurentin ci ripresenta dunque tutte le parole di Bernadette, trasparenti e semplici come lei stessa volle fossero tramandate, quando disse: «Quanto più semplice si scrive, tanto meglio; infiorare le cose vuol dire snaturarle».