A capo della banda di uomini scapestrati, rissosi e ribelli che nei primi anni Settanta compongono la squadra della Lazio c'è Tommaso Maestrelli, un gentiluomo pacato, un uomo d'altri tempi, un padre in grado di tenere unito uno spogliatoio velenosissimo perché diviso in due gruppi distinti che negli allenamenti settimanali se le danno di santa ragione, anche se tutti ugualmente e idealmente sono figli suoi. Da allenatore impone uno stile familiare, fondato sul dialogo costante con i giocatori. Sul campo, la sua Lazio è innovativa, con una manovra a tutto campo e un gioco spumeggiante. Nel '74 si avvera il sogno e la Lazio conquista il suo primo scudetto. Maestrelli ne è il vero artefice. Questa non è la solita biografia di un personaggio del passato. È il romanzo di un uomo di calcio e delle sue passioni, delle sue avventure e dei suoi amori, dei suoi trionfi e delle sue delusioni; un uomo per bene, leale, fuori dal coro del calcio duro (a tratti sporco). È anche il romanzo di un gioco che non c'è più, fatto di maglie di lana, nessuno sponsor, nessun procuratore, di Nicolò Carosio alla radio, degli anni di piombo, della malattia devastante che porterà Tommaso a una morte lenta e drammatica. Un romanzo, appunto, ma un romanzo del tutto speciale, che in questa nuova edizione per i 100 anni dalla nascita del "Maestro" si arricchisce di inedite, toccanti testimonianze.