"Coral Climb" è l'autobiografia di Marco Preti, nato a Brescia nel 1956, alpinista, free climber, esploratore, regista cinematografico. Inizia con la passione per la montagna, e le prime ripetizioni di alcune vie famose: l'"aiguille du fou", "salathè wall" e "west face" a "el capitan". Marco racconta della morte di Luca Sganzini in Marocco, della spedizione alla parete nord del K2, fino alle prime gare mondiali su roccia di Bardonecchia. Poi, Marco Preti smette di fare lo scalatore, la guida alpina e il maestro di sci, per dedicarsi alla cinematografia di montagna. Gira tre film di free climbing alle Seychelles, in Tailandia e in Polinesia. Passa due estati polari sul veliero Pelagic scalando iceberg, pareti e vette inviolate della penisola antartica. Gira lo spot "Sector" con Manolo e va tre mesi in Congo, foresta equatoriale di N'doki, per un film inglese sui gorilla e gli elefanti. Con Andrea Gobetti dirige un esilarante telefilm negli inesplorati tsingy di Bemaraha, Madagascar. Le puntate sulla Mongolia segnano l'inizio di una lunga collaborazione con "Geo&Geo", Rai Tre. Gira il documentario "Papuas", ambientato tra gli ultimi cannibali. Seguono una spedizione speleo-alpinistica in Messico nel "sotano de las golondrinas" e due viaggi in Alaska, in inverno, lungo l'"iditarod", filmando il runner estremo Roberto Ghidoni. Dopo la spedizione scientifica al "ruwenzori", a cento anni dalla prima salita compiuta dal duca degli Abruzzi, è la volta di una spedizione lungo i ghiacciai del Caucaso maggiore. Nell'ultimo capitolo ritroviamo Marco in cima ai faraglioni di Capri, dove gira una fiction per il cinema. La passione per le montagne paradossalmente lo porta al mare...