Questo libro nasce per celebrare il centodecimo anno dalla morte del filosofo e poeta goriziano Carlo Michelstaedter, avvenuta il 17 ottobre 1910. Da quella tragica data ne è passata, di acqua sotto i ponti, così come numerose sono state le versioni che si sono succedute sulla sua morte: per il senso comune - e fino a prova contraria - avvenuta per suicidio, con due colpi d'arma da fuoco che il filosofo si è sparato alla tempia; partiti proprio da quella rivoltella sottratta all'amico Rico Mreule prima che salpasse per l'Argentina. Questo libro insieme i tasselli mancanti, dando il quadro completo di un giovane uomo che ha accettato il suo destino fino all'ultimo: fino a che l'allucinazione, la follia, non hanno preso il sopravvento.