Enrico Dandolo e Charles Aznavour. Due personaggi molto diversi fra di loro, in apparenza decisamente agli antipodi; eppure sono state due figure importanti per la città lagunare. Che cos'hanno da spartire, in sostanza, rispetto alla storia di Venezia un doge e un chançonnier, seppur di fama internazionale, come Aznavour? A una prima analisi superficiale niente, ma come si legge in queste pagine non è così: il legame c'è e anche forte. L'autore di questo libro si propone di offrire, attraverso questi due personaggi, una originale interpretazione di Venezia. Quando si parla di questa città, non ha senso alcuno usare termini come "passato", "presente" e "futuro" perché, per quanto riguarda la specificità di Venezia, esiste soltanto l'eternità.