«Sono nato così, morirò così, e qualsiasi cosa abbia fatto nella mia vita, l'ho sempre fatta così come sono. E credetemi: ho messo la faccia dove molti di voi normali non mettereste nemmeno i piedi.» Nico Piro è un giornalista di guerra che è stato sui fronti più difficili del mondo contemporaneo: dall'Afghanistan al Donbass. Ma è anche uno dei pochi inviati in area di crisi con una disabilità motoria che lo accompagna dalla nascita e di cui fino ad ora non aveva voluto parlare. Una scelta caparbia cui ha tenuto fede per evitare che il giudizio sul suo lavoro fosse influenzato. Ma dopo quasi trentacinque anni di carriera per la prima volta ha deciso di raccontare la sua condizione, in un memoir tagliente e toccante in cui racconta come ha imparato a convivere con questa «diversità», e come un problema dalla nascita si può trasformare in «uno strano dono» che ti fa apprezzare la vita e ti porta a viverla al meglio. Tra una missione in Afghanistan e un viaggio sulle navi che soccorrono i migranti, tra una gara paralimpica di tiro a segno e un'immersione in acque profonde, assistiamo a una battaglia quotidiana per la normalità contro tutti i pregiudizi e gli ostacoli che la impediscono. Il suo libro è una denuncia vibrante indirizzata a coloro che ci governano, ma non è mai un lamento vittimista. La sua storia, pur carica di sofferenza, lo è altrettanto di speranza: la riprova che non esistono limiti invalicabili per realizzare i propri sogni.