Benedetta Bianchi Porro (1936-1964), appena nata si ammala di poliomielite. Nell'ottobre del '53, dopo l'iscrizione alla facoltà di medicina perché convinta che la sua vocazione sia quella di curare gli altri come medico, scopre la malattia, il rarissimo morbo di Recklinghausen, che poco alla volta la ridurrà a essere sorda, paralizzata e infine anche cieca. Sale questo calvario fatto di interventi chirurgici come una corsa verso Dio e un continuo dono per l'altro. La sua camera diventa un crocevia di vite e il suo letto un altare attorno al quale si crea uno straordinario cenacolo d'amore. Benedetta muore a 27 anni nel 1964 e la Chiesa l'ha dichiarata venerabile nel dicembre 1994.