In questo memoir, Cetta Petrollo racconta "una storia che era normale mentre la vivevo, ma adesso, nei miei ricordi e nel confronto con questi anni e con incontri più recenti, mi sembra straordinaria". Nel cuore di Roma, nella strada degli artisti e degli antiquari, l'affascinante e pittoresca Via Margutta, Cetta andò a vivere con il marito, il poeta, nonché critico teatrale e letterario, Elio Pagliarani. Erano gli effervescenti anni Settanta e quella casa - di cui appare l'ingresso in copertina, nella bella foto di Dino Ignani - divenne non solo il centro della loro vita intima e familiare, ma anche il fulcro di un'esperienza intellettuale e collettiva dalla quale nacquero cenacoli, riviste e laboratori di poesia. Lo sguardo in soggettiva dell'autrice si muove tra l'una e l'altra, inquadrando momenti privati e pubblici nei quali si respira il clima di quell'epoca rivoluzionaria e al tempo stesso drammatica, dalla quale presero vita importanti movimenti culturali e conquiste civili che il tempo, purtroppo, ha spento: prima nel cosiddetto "riflusso", poi nella lunga stagione di retroguardia che arriva fino ai giorni nostri.