Il volume ricostruisce la vicenda umana e professionale di Franco Basaglia, lo psichiatra che ha colto nella malattia mentale anche una questione sociale e politica. Una volta chiusi gli ospedali psichiatrici, il malato si imbatteva di nuovo in quella società in cui aveva avuto origine la sua esclusione e in cui subiva nuovi processi di emarginazione, ingiustizie, ipocrisie. La critica radicale di Basaglia all'istituzione psichiatrica investe allora la società stessa che l'ha generata e la sua lotta anti-istituzionale incontra quella degli operai, degli studenti, delle donne e dei popoli oppressi per un mondo più libero e più giusto.