14 febbraio 2004. Una telefonata dal Residence Le Rose di Rimini avvisa che c'è un corpo a terra in un appartamento. È quello di Marco Pantani, il ciclista italiano più popolare e discusso, capace di entusiasmare l'opinione pubblica come mai nessuno dai tempi di Coppi e Bartali. Quando vinceva il Giro d'Italia e soprattutto il Tour de France, il nostro Paese si fermava: come per Alberto Tomba nello sci o Valentino Rossi nel motociclismo, si abbassavano le serrande, si correva a casa da scuola in tutta fretta, si accendeva la tv. C'era un eroe da vedere. A vent'anni esatti dalla sua morte, questo libro rende omaggio al suo mito nel modo più genuino e insieme originale: in sella a una bicicletta. Non una biografia come se ne sono lette tante, non l'ennesima indagine-scoop sulla sua fine tragica, tantomeno un racconto delle sue imprese. Bensì la storia dei suoi luoghi, un lungo vagabondaggio attraverso le sue strade. Una guida sentimentale per chi non lo conosce ancora e per chi lo conosce e lo ha amato, ma potrebbe scoprire qualcosa di diverso. Un modo per sentirlo ancora vivo: se è vero che i paesaggi trattengono con sé chi non c'è più, allora Pantani è più vivo che mai. Nel vento, tra gli alberi, nelle rocce, sul tornante di una montagna a 2000 metri d'altezza. Un atlante completo dei luoghi simbolo dove non si può che pensare a lui. Una mappa per pirati in cerca di tesori da scovare.