Il racconto rievoca la vita, l'impegno fisico, intellettuale e spirituale di P. Cesare Pegoraro, un missionario comboniano che si è dedicato all'evangelizzazione, allo sviluppo sociale e culturale di alcuni popoli poverissimi del Togo e del Benin, insediati in aree prive dei servizi essenziali. Ha vissuto per cinquant'anni al loro fianco, comunicando principalmente nelle lingue locali fon, ewè, minà, educando i più giovani e occupandosi dei meno fortunati. Mediante la collaborazione delle autorità politiche e religiose dei luoghi di missione, ha realizzato scuole, pozzi e cisterne per l'acqua, chiese e case per il clero, ha dispensato medicine e curato gli ammalati, ottenendo gli aiuti necessari da rappresentanze e organizzazioni internazionali e da donatori volontari. La sua opera rappresenta un esempio imperituro di carità cristiana, di dedizione e amore verso le popolazioni neglette della terra d'Africa, sulle orme del fondatore della sua Congregazione, San Daniele Comboni.